Nasce a Roma il 2 Maggio 1943, prende il diploma di maturità classica presso il liceo T. Tasso di Roma. Si laurea in Medicina e Chirurgia con lode nell’Università “La Sapienza”di Roma nel 1969, con una tesi in Fisica Nucleare applicata alla medicina dal titolo “Diagnosi precoce dei tumori cerebrali con Gamma Camera e Tc99m“, realizzando così uno dei primi lavori di imaging cerebrale.
Dal 1969 al 1974 lavora come medico internista presso la clinica Villa Mafalda.
Si specializza col massimo dei voti in Radiologia Medica e Terapia Fisica presso l’università di Palermo. Dal 1973 al 1979 lavora come Radiologo nell’Ospedale S. Pietro F.B.F. di Roma. In tale periodo contribuisce alla sviluppo di una tecnica radiologica di avanguardia per i tempi, la Xeroradiografia, che permette di visualizzare nella stessa immagine sia le parti molli che le strutture ossee, divenendo così uno dei massimi esperti nell’imaging del ginocchio e della mammella. Partecipa come relatore a Congressi nazionali ed internazionali pubblicando numerosi lavori in questo specifico campo.
Nel 1979 si trasferisce al reparto di Medicina Interna dello stesso ospedale, spinto dalla necessità personale di avere un contatto diretto col malato e di pervenire ad una maggiore realizzazione della propria professionalità medico-clinica; vi lavora fino al 2001, avendo tra l’altro introdotto in Ospedale la pratica della Ozonoterapia sin dal 1984, diplomandosi in Ozonoterapia nell’Università di Siena.
Dal 1990 al 1993 tiene corsi di medicina psicosomatica presso la Scuola Medica Ospedaliera di Roma.
Parallelamente all’attività di medico internista ospedaliero, dapprima per esigenze del tutto personali, poi per la necessità di comprendere in modo globale le componenti psico-emotive presenti nella malattia somatica ed emergenti nel rapporto medico-paziente, affronta il tema della realtà psichica umana attraverso un lavoro di cura personale, formazione e ricerca nel contesto dei seminari di “Analisi Collettiva”, tenuti dal prof. Massimo Fagioli, a Roma.
La profonda ricerca sulla realtà psichica umana e lo sviluppo della propria esperienza ospedaliera, lo portano ad elaborare una diversa concezione della malattia e del rapporto medico paziente. Un “istintivo” rifiuto dell’immagine del medico-ingegnere-meccanico che ripara la “macchina corporea” in modo asettico rapportandosi al “caso clinico” piuttosto che al concreto e reale uomo malato, lo porta a cercare di realizzare una figura di medico che non ricorra all’indifferenza per mantenere la lucidità del pensiero clinico-scientifico ma che invece possa essere in grado di cogliere anche il vissuto emotivo del paziente, così importante nella caratterizzazione individuale di ogni malattia, senza annullare la proprie reazioni che anzi costituiscano riferimento e guida costante dell’umanità del proprio agire.
Un’altra conseguenza dell’esperienza parallela in campo medico organico ed in campo psichico è stata la possibilità di sviluppare una personale concezione della malattia psicosomatica pensata come un’alterazione del normale processo che nell’uomo, e solo nell’uomo, parte dalle sensazioni, e percezioni, cioè da un processo puramente somatico attraverso il quale ognuno realizza il proprio modo di essere nell’ambiente sia materiale che affettivo, per arrivare, attraverso complesse elaborazioni, alla formazione di immagini mentali, alla consapevolezza delle proprie reazioni emotive sino alla formazione del pensiero verbale e alla realizzazione di comportamenti adeguati.
L’interesse per la ricerca sulla malattia si è accompagnata ad un simmetrico interesse per la ricerca sulla salute. La sua esperienza pratica di sportivo praticante non è rimasta confinata nel pur importante spazio ludico ma ha costituito la base di studi specifici specializzandosi con lode in Medicina dello Sport presso l’università di Roma “La Sapienza”. Ha svolto lavoro di ricerca in diversi sport: windsurf, vela, pallavolo, calcio, collaborando con l’Istituto di scienza dello sport del CONI di Roma, pubblicando articoli e libri. Ha anche svolto attività di consulenza e di medico sociale per squadre di serie A di calcio e di pallavolo, ma, preferendolo, anche di squadre giovanili, al di fuori da logiche di esasperato professionismo. Diventa poi membro della Commissione medica della Federazione Italiana Vela nel quadriennio Olimpico 1988- 1992. Partecipa inoltre come relatore a numerosi congressi, nazionali ed internazionali maturando una grande esperienza nel campo della fisiologia e della patologia del movimento che considera strumento principe per il mantenimento della salute.
L’approfondimento di questi temi lo porta poi a diplomarsi in Posturologia Clinica presso l’università di Roma “La Sapienza” ed in seguito in Medicina Manuale Osteopatica presso l’Universitè de Paris “Bobigny”.
Nel 2001 lascia l’attività ospedaliera, poiché l’istituzione delle “Aziende Ospedaliere”, nata da considerazioni meramente politico-economiche, rappresenta per lui una contraddizione insanabile con il suo concetto di Ospedale, basato invece sulla centralità dei bisogni del paziente e sul lavoro di èquipe, sulla ricerca e sulla formazione medica continua indipendentemente dalla necessità di produrre profitto.
Nel 1998 fonda lo Studio “SINTESIS” – Centro di Medicina della Complessità e del Movimento- dove mette a frutto le esperienze acquisite nei vari campi della medicina con lo scopo di realizzare un centro in cui una selezionata equipe di specialisti potesse offrire ad ogni paziente la possibilità di essere accolto, ascoltato e curato con competenza per i suoi problemi di malattia, tenendo sempre presenti i risvolti psico-emotivi ad essa correlati.
La visione olistica di questo approccio tenta di superare le contraddizioni della medicina basata sull’evidenza (EBM) che, pur avendo certamente il merito di aver individuato elementi di obiettività che possano dare a tutti la certezza di essere curati in modo corretto, è caduta nel riduttivismo scientifico basato sulla linearità del rapporto causa effetto, perdendo una visione “complessiva” della realtà della medicina. La ricerca medica più avanzata infatti considera la malattia come il risultato del conflitto tra numerosi fattori patologici bio-psico-sociali e le capacità di difesa individuali, non basando più le sue costruzioni scientifico-metodologiche sulla mera osservazione finale dell’organo che manifesta sintomi ma sulla evidenziazione di meccanismi fisiopatologici di base, come ad esempio l’infiammazione o le alterazioni del Sistema Immune che possono sottendere manifestazioni sintomatiche diverse.
Per approfondire questo filone di ricerca nel 2004 fonda insieme col dr. C. Dell’Anna l’Associazione Italiana per la Ricerca sulle Terapie Neurali e sulla Neuromodulazione (AIRTENN), col fine di sviluppare la ricerca sul ruolo del sistema nervoso – inteso come sistema reticolare di reazione-informazione nelle malattie dipendenti da condizioni infiammatorie croniche, intervenendo terapeuticamente non più con farmaci sintomatici ma modulando le risposte fisiopatologiche di base con soluzioni blande di anestetici locali usati non come analgesici ma principalmente come inibitori dell’attività di particolari sostanze eccitatorie permettendo ai meccanismi di difesa naturali di recuperare la capacità di ripristinare l’omeostasi dell’organismo.
L’ulteriore approfondimento degli studi lo porta a collaborare con l’Oxford Institute of Immunology, centro di libera ricerca che ha messo a punto una metodica in grado di identificare le molecole che possono trasmettere informazioni scorrette tra le cellule e causare malattie infiammatorie, autoimmuni e tumorali aprendo la possibilità di creare farmaci biologici personalizzati che, cancellando o correggendo le informazioni errate, permettono all’organismo di ripristinare la sua capacità naturale di mantenere la salute.
L’approfondimento della conoscenza dei meccanismi fisiopatologici molecolari, accoppiata alla lunga esperienza nel campo psicosomatico, gli ha permesso di verificare l’ipotesi della origine biologica del pensiero umano e della sua correlazione al mondo irrazionale delle emozioni.